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Lo avete chiamato dittatore, ma gli baciavate la mano. Avete atteso la risoluzione dell’ONU, ma non la rispettate. Parlate di no fly zone, ma invocate l’invio di truppe di terra. Dovete proteggere i ribelli, ma bombardate la capitale. BASTA BUGIE! SIETE IN GUERRA PERCHE':
Si è da poco festeggiato il 150° anniversario dell’unità d’Italia, evento che, dato in pasto al popolino, si è portato dietro con sé il solito strascico di retorica martellante, di sentimentalismi e di pomposo patriottismo, degno di ogni festa nazionale nostrana che si rispetti.
L'ONU ha autorizzato la "no fly zone" sulla Libia, e la NATO si prepara ad "azioni appropriate" per dare effetto alla risoluzione (il virgolettato è del segretario generale Rasmussen): fuori di metafora, ci si prepara all'intervento militare.
17 marzo 1861: Vittorio Emanuele II è proclamato Re d’Italia. È l’ultimo atto di una storia secolare, iniziata nel 1789: la resistenza delle masse controrivoluzionarie alle “magnifiche sorti e progressive” che, con la Rivoluzione Francese, avevano fatto irruzione nel loro orizzonte. Una lotta tra due visioni del mondo inconciliabili. Una storia ricca di avvenimenti, azioni, persone e idee: i Vandeani del 1793 e del 1832, i Lazzari napoletani, la Brigata Estense, i Barbacani pontifici, i briganti meridionali, gli ufficiali europei che guidarono le sollevazioni antiunitarie.
Per conoscere la reale natura di Fini non c’era bisogno dello scandalo estivo dell’appartamento monegasco, la rottura con Berlusconi, il dito puntato contro quest’ultimo, la cacciata/fuoriuscita dal PdL, la nascita del FLI o la fine ingloriosa dell’omonimo gruppo al Senato. Né ci serviranno le future puntate di questa telenovela tutta italiana.
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