Lotta Europea

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domenica 20 marzo 2011

Gheddafi e Bologna

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Anche se non crediamo alle ragioni umanitarie della guerra in Libia, non possiamo non ricordare chi è stato Mu’ammar Gheddafi e quali sono stati i suoi rapporti con l’Italia.
Più precisamente: non possiamo dimenticare il più che probabile coinvolgimento libico nella strage alla stazione di Bologna.
Il nostro Paese, superata la crisi diplomatica seguita alla cacciata degli italiani dalla Libia, iniziò bene presto a stringere rapporti economici con Tripoli: la Libia divenne il principale fornitore di petrolio (con una media di trecentomila barili di combustibile al giorno) e la FIAT superò le sue difficoltà economiche grazie all'immissione di ingenti capitali libici. Una rinnovata amicizia tra Roma e Tripoli suggellata, nel 1971, dall’intervento del SID teso a sventare, a Trieste, un tentativo di rovesciamento della presidenza di Gheddafi, organizzato dalla Gran Bretagna tramite un gruppo di esuli libici.
I rapporti si incrinarono in seguito alla morte di Moro, quando l’Italia mutò indirizzo strategico, tornando ad una politica estera fedele ai dettati di oltreoceano, abbandonando quella tendenza autnomista che aveva permesso a Roma di intrattenere rapporti con i paesi arabi (Mattei docet).
La situazione degenerò quando, nel silenzio della stampa italiana, il premier maltese Dom Mintoff e il sottosegretario italiano agli esteri Giuseppe Zamberletti si apprestavano a sottoscrivere un trattato che decretasse l'allontanamento dei libici dalla piccola isola. Una mossa che attirò le ire di Gheddafi (già preoccupata dallo schieramento dei missili a Comiso): il direttore del Sismi Giuseppe Santovito (affiliato alla P2, e coinvolto nei depistaggi delle indagini su Bologna), nei giorni precedenti l'accordo, provò ad avvertire Zamberletti che si stava esponendo il paese a gravi rischi, ma qualche giorno dopo ritrattò queste sue dichiarazioni. Ad ogni modo, i suoi consigli rimasero inascoltati: il 2 Agosto a La Valletta l'accordo fu firmato mentre a Bologna saltava in aria la stazione ferroviaria.

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1 commenti:

Aron Sperber ha detto...

La Pista Libica non fu mai indagata, perche lostesso giorno Cossiga dichiarò la “matrice fascista” in parlamento.

http://strage80bologna.wordpress.com/2010/06/01/le-4-piste/

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