
Le parole del ministro dell'Energia di Gerusalemme, riportate dal giornale "Yediot Ahronat", non lasciano alcun dubbio: "Israele non riconosce la volontà internazionale, e in particolare la risoluzione dell'Onu numero 497", ossia quella che sancisce la nullità della sua amministrazione sul Golan siriano.
Solo una delle tante mozioni ed impegni assunti dagli organismi internazionali rimasti lettera morta: neanche i soldati della missione UNDOF dell'ONU, pur presenti nel Golan, ostacolano le mire di Israele, più volte chiamato a lasciare i territori occupati nel 1967 e rientrare nei sui confini originari.
A nulla valgono le pur deboli pressioni internazionali di fronte all'importanza strategica della regione che permette il controllo del Mare di Galilea e del fiume Giordano, le maggiori risorse idriche del Paese. Oro azzurro e oro nero: l'occupazione continuerà ancora a lungo. Read More
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