
Scopo dichiarato del nuovo soggetto finanziario, apertamente espresso durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi a Pechino, è quella di creare un nuovo riferimento per gl investitori, alternativo al cartello di marca americana, composto da Moody’s, Standard&Poor’s e Fitch, che da soli controllano il 90 % del mercato del rating.
Una mossa prettamente politica prima ancora che economico-finanziaria. Una mossa che permette naturalmente di rafforzare l'asse Mosca-Pechino, ormai ben delineato, almeno da quando la Cina ha cominciato a pagare in yuan il petrolio russo. Da una parte la Russia, che ha trovato ad Est, nella Cina e nel Giappone, quei partner economici che non ha trovato ad Occidente in Europa; dall'altra la Cina, che sgomita per smarcarsi dall'orbita di Washington, a cui resta comunque ancora legata a doppio filo.
L'Europa, la UE, come sempre resta a guardare, incapace di prendere decisioni altrettanto coraggiose.
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