
Gli interessi di Washington nel Sahel non sono cosa nuova: già da tempo, infatti, la Casa Bianca premeva sul governo del Mali perché autorizzasse l'installazione di basi militari nei loro territori, ricevendo, però, sempre risposte negative. Il referente del Paese africano, infatti, era, fino a pochi mesi fa, l'ex-colonia Francia, la quale, però sembra avergli voltato le spalle, avendo apoggiato la ribellione Tuareg nei territori settentrionali. Quale il motivo di tanto interesse? Semplice: il paese è il terzo produttore mondiale di oro, il cui prezzo negli ultimi anni è passato dai 370 ai 1600 dollari. Quanto basta perché l'USAF faccia rotta verso queste terre.
L'operazione militare dei giorni scorsi potrebbe segnare la svolta definitiva nella politica estera maliana e una premessa perché le richieste statunitensi vengano "finalmente" accolte.
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