Il neodimio è l'elemento essenziale per produrre batterie e motori delle auto ibride o elettriche, l'hardware dei computer, i cellulari, le telecamere; il suo ossido è alla base dei magneti che azionano le ali direzionali dei missili di precisione. Con l'europio e l'ittrio si producono, invece, le fibre ottiche e le lampadine a basso consumo energetico. Lo scandio viene utilizzato nelle illuminazioni degli stadi, mentre il prometio nei macchinari ospedalieri di ultima generazione.
Sono solo alcuni dei 17 elementi rari della terra, quelli che nella tavola periodica degli elementi occupano le caselle nelle ultime righe. Alcuni di quegli elementi alla base di gran parte delle tecnologie più promettenti del nostro secolo. Le materie prime del futuro.
17 elementi accumunati da un particolare strategico: il 97% della loro produzione globale avviene in Cina. Pechino possiede nel proprio sottosuolo il 37% delle riserve conosciute, i paesi dell'ex U.R.S.S. il 18%, gli U.S.A. 12%: ma la Russia non ha i mezzi per l'estrazione e l'America, da dodici anni a questa parte, l'ha bloccata in nome della tutela ambientale (spesso questi elementi sono uniti a sostanze radioattive e le loro miniere inquinano le acque circostanti) e avrebbe bisogno di altri 15 anni per riattivarla (a costi ben più alti che in Cina). Così, le grandi multinazionali occidentali (da Philips a Siemens, da da Nokia a Hewlett Packard, da Apple a Sony a Canon) sono costrette ad acquistare a Pechino.
Ma la Cina vende sempre meno e a condizioni sempre più difficili: in primavera ha alzato i dazi sulle esportazioni al 25%, a luglio ha tagliato le quote delle vendite oltre confine del 72%. Ma la decisione più drastica riguarda il prossimo anno: Pechino esporterà solamente il 60% del fabbisogno globale, proponendo, per il resto, alle multinazionali di andare a produrre in casa sua (e le multinazionali in questione accusano il governo cinese di rubare metodicamente il know how dei suoi ospiti).
Insomma, è chiaro il potere e lo strapotere di Pechino su questa fetta di mercato, di nicchia ma di grande valore strategico e geopolitico.
Read More
2 commenti:
Posta un commento