Lotta Europea

Lotta Europea

martedì 29 giugno 2010

Il ministro della Giustizia Alfano, il ministro delle Infrastrutture Matteoli e il capo del dipartimento di Protezione Civile hanno annunciato il nuovo piano carceri, il dodicesimo in 24 mesi: 11 nuove carceri con 450 posti ciascuna e, nei penitenziarigià esistenti, 20 nuovi padiglioni da 250 posti letto per una spesa complessiva di 661 milioni di euro.
Neanche una parola sulla riforma delle pene. Neanche una parola sulla riforma del processo penale. Neanche una parola sulla custodia preventiva, usata sempre più spesso come arma intimidatoria per arrivare ad una confessione del sospettato. Solo l'annuncio di nuove carceri, una goccia nel mare: 9mila posti in più che aggiunti agli attuali 42mila fanno un totale di 51mila letti a fronte di una popolazione di 68130 detenuti. Per costruire questi nuovi istituti ci vorranno anni: come pensa il governo di fronteggiare il problema nel periodo d'attesa? Che farà mentre i detenuti continueranno ad aumentare nel tempo, e gli aumenti preventivati si dimostreranno ancora di più insufficienti?
Traduzione dell'annuncio governativo: tanti soldi pubblici da spendere, tanti appalti da commissionare e gestire, una bella torta da spartire, nessuna soluzione al problema, reale, del sovraffollamento delle carceri. In compenso qualcuno guadagnerà qualche soldino.
Intanto, tra il 27 e il 29 giugno, nelle celle italiane si sono contati altri 2 suicidi e altri 3 tentati suicidi.
Read More

0 commenti:

lunedì 21 giugno 2010

Oggi, 21 giugno, i primi camion carichi di beni civili, sono entrati a Gaza, dopo che il governo israeliano ha sollevato il blocco imposto finora. Una bella notizia.
Ma una bella notizia non può cancellare il ricordo dell'embargo imposto alla popolazione palestinese per tre lunghi anni, da quando Hamas ha preso il potere nella Striscia. Il ricordo di un blocco commerciale difeso anche con l'uso della forza e l'intervento dell'esercito, come accaduto poche settimane fa con l'assalto alla Freedom Flotilla, carica di aiuti umanitari. Un operazione militare, più che di polizia: abbordaggio in acque internazionali, uso della marina, 19 morti, arrestati trattati come prigionieri di guerra. Il ricordo del taglio al rifornimento di carubranti e degli ospedali arabi costretti all'uso di generatori elettrici di emergenza.
Una bella notizia non può nascondere i progetti messi in piedi per privare Gaza delle riserve di gas accertate nel 2000 dal Gruppo British Gas nell'off-shore palestinese (Gaza Marine): riserve per un volume di 40 miliardi di metri cubi, tali da soddisfare il fabbisogno della centrale elettrica di Gaza e del dissalatore marino e, al contempo, da conservare un ampio margine destinato all'export.
Una bella notizia non può cancellare l'infamia dell'operazione Piombo Fuso (2008): una campagna militare costata la vita a circa 1300 palestinesi, tra cui più di 900 civili (a fronte dei 10 soldati e 3 civili israeliani morti), nata per neutralizzare Hamas e il suo "pericolosissimo" lancio di razzi Qassam sulle città del sud di Israele, razzi che in otto anni (dal 2001) avevano fatto la bellezza di 15 morti. Un intervento militare condannato anche dall'ONU che ha accusato Tsahal diaver colpito deliberatamente obiettivi civili noti, e di non aver preso tutte le misure necessarie alla protezione di edifici e strutture: una condanna che, nella migliore tradizione onusiana, non avrà alcuna conseguenza penale (sono le parole del Segretario dell'ONU Ban Ki-Moon). Come sempre nessuno farà pagare ad Israele le sue colpe.
Una bella notizia non può nascondere l'ottantina di testate nucleari non dichiarate possedute da Israele, l'unico Paese del Vicino Oriente ad aver sviluppato la tecnologia dell'atomo. Come non può nascondere l'assenza della sua firma in calce al Trattato di Non Prolificazione: un'assenza che rende quantomeno ipocrita la richiesta di fine attività impetrata nei confronti di Teheran. Come non può cancellare l'uso del fosforo bianco e quello delle bombe a grappolo, bandite dalla comunità internazionale ma impiegate da Israele in Libano e a Gaza.
Una bella notizia non può far dimenticare gli accordi non rispettati, i territori occupati, le colonie in Cisgiordania, il divieto al ritorno dei profughi palestinesi nelle case abbandonate, l'erezione del muro di Gerusalemme, la volontà di riconoscere Gerusalemme come capitale indivisa dello stato di Israele, il controllo della politica palestinese mediante la delegittimazione di Hamas e il mancato riconoscimento della sua vittoria alle elezioni parlamentari del 2006.
Una bella notizia non può cancellare l'olocausto palestinese. Read More

0 commenti:

martedì 15 giugno 2010

Il 27 giugno 1980 l'aereo di linea I-TIGI DC-9 Douglas della compagnia Itavia si squarciava in volo e precipitava in mare al largo dell'isola di Ustica, causando la morte di 81 passeggeri. Oggi, 15 giugno 2010, a quasi 30 anni di distanza, la Corte d'Appello di Palermo condanna lo Stato al pagamento di 1 milione e 240mila euro ai familiari delle vittime a titolo di risarcimento.
Un leggitimo e doveroso risarcimento in favore dei parenti dei morti, ma non basta. Non possiamo che chiedere ed esigere la verità su uno dei grandi misteri della nostra storia recente, su quello che appare sempre più come un vero e proprio atto di guerra. Aerei NATO e libici in volo nello spazio aereo italiano nel mezzo della crisi Washington-Tripoli, procedure di allerta ignorate, ritrovamenti di apparecchi dell'areonautica militare libica caduti a terra in data prossima o coincidente con quel maledetto 27 giugno, morti e suicidi sospetti di testimoni e persone informate dei fatti, depistaggi, telefonate anonime: la teoria del "semplice" incidente aereo non convince e non regge.
E con Ustica chiediamo luce e verità sulla Strage di Bologna del 2 agosto 1980, le cui piste, purtroppo poco battute dai magistrati, rimandano ancora una volta a Tripoli e si intrecciano con quelle dell'aereo DC-9 dell'Itavia, inabissatosi a largo dell'isola palermitana. Perché le tre condanne passate in giudicato con cui si è chiuso il processo per la bomba alla stazione (Fioravanti, Mambro e Ciavardini)chiedono Giustizia, perché il loro coinvolgimento contrasta qualsiasi logica, perché tre capri espiatori non possono e non devono costituire un risarcimento per i familiari delle vittime, perché gli inquirenti ci devono ancora dire quale sono i moventi e quali i mandanti.
Giustizia e verità su Ustica!
Giustizia e verità su Bologna!
Read More

0 commenti:

venerdì 11 giugno 2010

Si può essere allo stesso tempo democratici e pure massoni? È il quesito posto qualche mese fa da un esponente del Pd, il signor Ezio Gabrielli, ex assessore al Porto del comune di Ancona, che alla fine della scorsa estate aveva ammesso di essere un massone e “orgoglioso di esserlo”, e a cui la Commissione Nazionale di Garanzia del Partito Democratico dovrà dare una risposta nella prossima riunione.

Il pur complicato statuto del PD sull’argomento è invece chiarissimo: chiunque faccia parte di un’associazione segreta non può far parte del Pd. “La massoneria è una risorsa dell’Italia e anche del Pd. E voglio che questo sia scritto nello statuto”, ha dichiaratato Gabrielli: “la massoneria non è illegale e io ho promesso sulla costituzione e sulle leggi che mi impongono comportamenti rispettosi dei principi di uguaglianza di fronte alla legge e di imparzialità delle pubbliche istituzioni; sulla base dell’attuale formulazione del codice etico non esiste argomento tecnico giuridico che imponga la dichiarazione di incompatibilità e lo scrivente sul punto”, questa la sua difesa.

Ma quanti dirigenti, soprattutto nel centro Italia, perderebbero i Democratici se dovesse passare la mozione di Gabrielli?

Read More

0 commenti:

domenica 6 giugno 2010

Il signoraggio è attualmente una truffa finanziaria, perpetrata da parte di banche private ai danni dello Stato. Per comprendere il suo meccanismo, è necessario definire alcuni termini fondamentali.
Si definisce “signoraggio” il guadagno economico di chi crea la moneta.
Si definisce “valore intrinseco” il costo materiale della moneta.
Si definisce “valore nominale” il valore di scambio della moneta.
In passato, l’oro era il valore di riferimento e il materiale di produzione delle monete; l’autorità vigente (il Re, il Signore, lo Stato, a seconda dell’ordinamento politico) acquisiva lingotti d’oro e li trasformava in monete. Il valore nominale di una moneta corrispondeva al valore intrinseco aumentato di una piccola quota, per coprire i costi dell’emissione: per coniare una moneta del valore di 10g di oro (valore nominale), se ne usavano 9g (valore intrinseco) e vi era un guadagno pari ad 1g d’oro (signoraggio).
Con l’uso della banconota, a pari valore nominale, vi è un valore intrinseco estremamente più basso, che comporta un signoraggio smisurato.Nell’ultimo secolo, l’emissione delle monete è stata generalmente affidata alla banca centrale, di proprietà statale, di ogni nazione. Ciò non comporta alcuna truffa, poiché il guadagno è dello stato ai danni dello stato stesso, rientrando dunque nel ciclo economico interno di ogni paese.La privatizzazione delle banche centrali ha stravolto quest’equilibrio, creando una situazione paradossale: le banche private, arrogandosi un insensato diritto di proprietà della moneta, coniano banconote ad un valore intrinseco bassissimo, rivendendo le stesse allo stato, al prezzo del valore nominale. Per ogni banconota da 500€ ad esempio, vi è un guadagno di 499,80€ (differenza tra il valore nominale e il valore intrinseco di circa 20 centesimi); il numero di banconote in circolazione ci descrive le proporzioni colossali della truffa.
Le varie autorità democratiche, che amano riempirsi la bocca di parole che non gli appartengono, come “sovranità popolare”, dimostrano con il loro silenzio, la loro complicità all’avvento della “sovranità bancaria”, caratteristica della nostra epoca.
Read More

0 commenti:

martedì 1 giugno 2010

Che la Serbia rientri a pieno titolo nella cultura e nella civiltà europea e che ne costituisca una delle radici più profonde lo dimostra un solo dato: sono ben sedici gli imperatori romani nati in questa terra, al tempo divisa nelle diverse province Pannonia Inferiore, Mesia superiore, Dacia Ripense e Dacia Mediterranea. Da Aureliano, artefice nel 270 d.C. delle mura di Roma (le prime mura ddell'Urbe dopo quelle di età regia di Servio Tullio), a Probo (276-282), che per primo piantò la vite sui colli intorno a Belgrado, a Costantino il Grande, il primo imperatore cristiano e fondatore di Costantinopoli. A Belgrado si incontrano dunque tutte le culture fondanti dell'Europa: la romanità, la classicità greca (era il greco, d'altronde, la lingua comunemente parlata dai suoi abitanti) e il cristianesimo.
Pare che Federico I Barbarossa, attraversando la Serbia per compiere la I crociata, e sostando a Niš, fu ospite della corte di Belgrado dove stupefatto scoprì l'esistenza delle posate, quando lui ancora mangiava con le mani. Nel Medioevo e in età moderna la Serbia ha più volte costituito l'ultimo baluardo all'avanzata ottomana, sacrificando la propria migliore gioventù nel 1389, nel 1716 e poi ancora nel 1717.
Queste poche notizie non possono certo riassumere millenni di storia ma possono certamente inquadrare la Serbia al centro della cultura europea. Mentre la Ue continua a lasciarla alla porta, nello stesso momento in cui cerca nuovi partner ad Ankara.
Read More

0 commenti:

© 2014 Lotta Europea | Distributed By My Blogger Themes | Designed By Bloggertheme9