Lotta Europea

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giovedì 24 maggio 2012

Per l'ennesima volta l'entità sionista ha violato gli accordi internazionali, proseguendo le ricerche petrolifere nelle alture del Golan, regione al confine con la Siria, annessa unilateralmente da Israele nel 1967 nel corso della Guerra dei Sei Giorni e ancora di fatto sotto l'occupazione israeliana nonostante le decine di provvedimenti adottati dal Consiglio Nazionale e dalle Nazioni Unite.
Le parole del ministro dell'Energia di Gerusalemme, riportate dal giornale "Yediot Ahronat", non lasciano alcun dubbio: "Israele non riconosce la volontà internazionale, e in particolare la risoluzione dell'Onu numero 497", ossia quella che sancisce la nullità della sua amministrazione sul Golan siriano.
Solo una delle tante mozioni ed impegni assunti dagli organismi internazionali rimasti lettera morta: neanche i soldati della missione UNDOF dell'ONU, pur presenti nel Golan, ostacolano le mire di Israele, più volte chiamato a lasciare i territori occupati nel 1967 e rientrare nei sui confini originari.
A nulla valgono le pur deboli pressioni internazionali di fronte all'importanza strategica della regione che permette il controllo del Mare di Galilea e del fiume Giordano, le maggiori risorse idriche del Paese. Oro azzurro e oro nero: l'occupazione continuerà ancora a lungo. Read More

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mercoledì 9 maggio 2012

Dal 17 aprile oltre duemila prigioneri politici palestinesi nelle galere israeliane sono in sciopero della fame per protesta contro la carcerazione preventiva.
Il mondo, oggi come allora, sta a guardare. Read More

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venerdì 4 maggio 2012

Fra le pagine dell'Antico Testamento e più precisamente nel libro di Giacobbe si fa riferimento ad un mostro marino "fatto per non aver paura. Lo teme ogni essere più altero; egli è il re su tutte le bestie più superbe": il Leviatano.
Lo stesso nome, Leviathan, di un giacimento di gas naturale rinvenuto nel bacino del Levante, a largo di Haifa. Una scoperta che modificherà la politica di Israele, che, pur non essendo mai stata energicamente indipendente fin dalla sua nascita nel 1948, potrebbe improvvisamente divenire, con i giacimenti di Tamar e di Leviathan, uno dei maggiori esportatori di gas della regione, attirando a sé il baricentro strategico e dando vita a nuove intese o a nuove frizioni con i paesi vicini: su tutti, il Libano che sostiene la tesi per cui una parte dei giacimenti rientrino nelle sue acque territoriali. Una scoperta che ha già ringalluzzito Netanyahu, il quale ha esortato un grande investimento nei confronti di Romney, voltando così le spalle ad Obama per il suo sfidante.
Un mostro marino destinato a creare disordine, come è scritto nel suo nome.
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