giovedì 12 settembre 2013
domenica 1 settembre 2013
Cinque anni dopo il conflitto vinto dalla Russia contro la Georgia e che portò alla sostanziale indipendenza dell'Ossezia del Sud, si riaccendono le ostilità tra i due paesi.
Sotto accusa i lavori svolti, a partire dal maggio scorso, dall'esercito russo (cui il governo locale ha appaltato il controllo del confine con la Georgia) che, costruendo una barriera di filo spinato a segnare il limes della regione, ne ha approfittato per spostare più avanti di alcune centinaia di metri il confine stesso dell'Ossezia nel territorio georgiano. Lavori che però non sono altro che la risposta all'annuncio di Tbilisi del raggiungimento del Membership Action Plan che, una volta confermato nel corso del 2014, costituirà il primo passo per l'organico ingresso all'interno della NATO, che si appresta così a stringere la morsa intorno alla Russia e ad avvicinare a questa le proprie truppe.
Intanto il 26 ed il 27 giugno scorso una delegazione del Consiglio NATO ha fatto visita al nuovo premier georgiano Ivanishvili.
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