Quando è nata l'Europa? Quando ha assunto caratteristiche culturali, morali, filosofiche e politiche sue proprie, distinte dalle altre parti del mondo?
E' in Grecia, tra V e IV sec. a.C., che, nello scontro con la potenza Persiana, si forma per la prima volta il senso e la coscienza dell'Europa, identificata con la libertà delle poleis elleniche opposta al dispotismo asiatico, con la libertà del cittadino opposta all'assoggettamento del suddito.
Secondo Eschilo, Atene è difesa da un "vallo di cittadini" che combattono per la propria patria, mentre i Persiani combattono per "assoluti signori": e la forza straripatente degli eserciti di Serse si frantumerà contro il muro dei cittadini greci.
Ancora più chiara la concezione di Erodoto: gli Spartani sono gli uomini più valorosi, "perché sono liberi, ma non del tutto. C'è un padrone su di loro: la Legge, che essi temono molto più ancora che i tuoi non temano te. Ed è certo che eseguono il comando, il quale è sempre lo stesso: divieto di sfuggire a qualsiasi numero di uomini in battaglia, e ordine di rimanere al proprio posto per vincere o morire".
Gli Europei sono, secondo la definizione di Ippocrate, "autonomi": essi, cioè, si reggono secondo le leggi (nomoi) e sono padroni di sé, ragion per cui, militarmente, sono migliori combattenti perché non combattono per un padrone ma per sé, la propria famiglia e la propria città.
Ancora, la stessa idea compare in Aristotele, secondo il quale, i Greci vivono continuamente in libertà, a differenza degli Asiatici che vivono "in sudditanza e in servitù".
Altro popolo estraneo culturalmente all'Ellade è quello scitico: "non ha costruito né mura né città, trasporta con sé la propria casa ed è tutta costituita di arcieri a cavallo. Vive non dell'aratura ma del bestiame, ed ha le sue case su carri". Una popolazione nomade, che non conosce la città, vale a dire l'elemento che caratterizza propriamente i Greci.
Riprendendo le parole di Aristotele, la stirpe europea "essendo coraggiosa e intelligente, vive continuamente in libertà, con governi possibilmente perfetti, con la capacità di dominare su tutti, qualora fosse riunita in un solo stato".
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