Son passati quattro secoli e qualche decennio da quel 1570 anno in cui i turchi della grande dinastia ottomana strapparono Cipro alla Serenissima e nell’anno successivo avvenne una delle battaglie più importanti della storia:Lepanto. Allora il sultano era Selim II e il papa era PioV,il promotore della Lega Santa. Sembra anacronistico parlare di sultanati e di Lega Santa oggi in una Turchia ormai purgata da ogni fanatismo religioso in quanto repubblica democratica. Invece il cosiddetto neo-ottomanismo sembra essere una realtà che si sta affermando negli ultimi mesi. La corrente neo-ottomanista si rifà a due principi, l’affinità culturale dei popoli arabi e la tendenza ad assumere un ruolo egemonico nel mondo arabo. Ambedue i principi sono stati la base della politica estera di Ankara negli ultimi tempi. Il premier Recep Tayyib Erdogan che oggi si propone come antagonista di Israele in merito alla questione palestinese,è lo stesso che nel 2003 difese Israele dagli attacchi di Saddam,e che nel 2006 ricevette il premio dalla lobby ebraica americana Anti Defamation League pronunciando un vibrante discorso contro l’antisemitismo e di condanna della shoah. Questo contraddittorio personaggio poche ore fa ha affermato di voler impedire a Cipro di effettuare insieme ad Israele delle trivellazioni per il gas al largo dell’isola, provocando così un incidente diplomatico che rischia di allontanare la Turchia da qualsiasi annessione con la CE.e di incrinare i rapporti diplomatici con l’Europa. Emerge quindi la volontà di fare della Turchia l’alfiere dei popoli arabi, nonché il paese leader della zona in vista dello “spontaneo” mutamento di regime in Siria. Il conflitto diplomatico in atto con Israele non è quindi che una maschera utile a questo compito, che porterà in dote i popoli usciti dalle recenti primavere arabe (una tenaglia geopolitica contro l’Europa), allo stesso modo la repressione dei curdi con raid aerei fino nel nord Iraq non è che un segnale del cambio di strategia e del passaggio di consegne degli amici americani per il controllo di quella porzione di medio oriente. Forte e pericolosa come lo era nel 1500 si sta forse riproponendo uno scenario storico come quello della battaglia di Lepanto? “La erba cativa non mor mai!”così avrebbe esclamato un veneziano in dialetto.”Saggezza popolare!”potremmo esclamare noi.
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